Investimenti in startup: in Italia nel 2020 pari a 655 milioni

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Secondo il Venture Capital Report Italia 2020, gli investimenti in startup hanno avuto una concentrazione di afflusso pari a + 17%

investimenti in startup

Il  Covid  non ha scoraggiato gli investimenti in startup che, rispetto al 2019, nel 2020 hanno concentrato l’afflusso di capitali, per un totale di 655 milioni di euro (+ 17%), in meno deal (-6%) ma più corposi .
Fintech, Insurtech e Legaltech raccolgono 132 milioni, Digital e E-commerce 117. Vola il crowdfunding. CDP Venture Capital, Italian Angel for Growth e LIFTT i soggetti più attivi.

Meno round di investimenti in startup rispetto al 2019, ma con un ammontare maggiore: 335 round di finanziamenti per un totale di 655 milioni di euro di investimenti nel 2020, contro i 355 dell’anno precedente (per 561,4 milioni raccolti). E poi: 35 gironi Serie A e 10 Serie B, 17 uscite.

Questa la fotografia che emerge dal Venture Capital Report Italia 2020 l’analisi del Venture Capital in Italia nel 2020 realizzata da Cross Border Growth Capital, advisor che opera in Italia per aumenti di capitale e investimenti in startup e PMI.

Dallo studio risulta quindi come, nonostante il contesto di fragilità economica, nell’anno del Covid-19 gli investimenti in startup non si siano fermati e che abbiano privilegiato in particolare settori come Deep Tech, AI, IoT, Industry 4.0, che hanno registrato il maggior numero di deal, e FinTech & InsurTech, che hanno raccolto di più. L’e-Commerce è stato il verticale più caldo del 2020 e CDP Venture Capital il soggetto che si è mosso di più in operazioni di VC, con 21 investimenti all’attivo.

La scelta degli investitori e il ruolo del crowdfunding 

Nonostante una diminuzione del 6% del numero di round rispetto al 2019, il settore VC italiano ha registrato nel 2020 un +17% nell’ammontare raccolto: un’indicazione di come il Covid-19 possa aver portato gli investimenti in startup a concentrarsi in meno deal (i.e. cherry picking), senza però scoraggiare l’afflusso di capitali nel settore. In particolare, se il numero di round “puramente” VC è diminuito rispetto all’anno precedente, la costante espansione del crowdfunding ha contribuito a sostenere le startup early-stage in cerca di round nel 2020: l’ammontare di queste operazioni nel 2020 ha toccato quota 100,1 milioni di euro, mentre nel 2019 si era fermato a 65,5 (nel 2017 appena 11,7 milioni).

Il 2020 per tipologia di round

Il numero di round più alto si è registrato nei round Seed (97), mentre il numero più basso si è registrato nei 6 round Serie C, che hanno però raccolto 155 milioni di euro di ammontare raccolto (quasi il 30% del totale). Sono 35 i round Serie A per un totale di 156,5 milioni, mentre 10 quelli di Serie B, per un totale di 86,1 milioni raccolti in investimenti in sturtup.

L’analisi di Cross Border Growth Capital ha messo anche a confronto il 2020 dei round Late Stage( Serie A, B e C) e quelli Early Stage (Pre-Seed, Seed e Bridge). L’ammontare medio è diminuito per i Late Stage (da 9,2 milioni a 7,7) mentre è aumentato per quelli Early Stage (da 0,6 a 1 milione di euro). Ciò nonostante, per entrambi i cluster il round medio è quasi raddoppiato negli ultimi quattro anni, confermando ulteriormente un generale rafforzamento dell’ecosistema.

Infine, per quanto riguarda la distribuzione dei round nel corso dell’anno, non si rileva un trimestre maggiormente vivace rispetto agli altri negli ultimi anni, anche se ogni anno è stato caratterizzato da un picco di round per quarter. Nel 2020, l’impatto del Covid-19 inaspettatamente non si è riflesso sotto questo aspetto.

L’ammontare raccolto è rimasto stabile nel primo trimestre del 2020 per poi raggiungere un picco di 238 milioni nell’ultimo trimestre su investimenti in startup, con il round Serie C da 68 milioni di Satispay.

I macro-settori top del 2020 

Secondo l’analisi di Cross Border Growth Capital, in termini di ammontare raccolto per settore, nel 2020 si conferma il trend: quello del FinTech, InsurTech, LegalTech è il macro-settore che raccoglie la maggior parte del denaro investito nel Venture Capital negli ultimi 4 anni. In particolare nel 2020 ha ottenuto la raccolta più alta, pari a 132 milioni, a fronte di un numero di round piuttosto esiguo: 13. Un dato che racconta la tendenza alla formazione di grandi round, presente anche in altri paesi (nel caso italiano, Satispay come già citato).

Seguono i macro settori Digital, E-commerce e Marketplace (da 51 milioni di euro nel 2019 a 117 milioni nel 2020, con 29 round) e Healthcare e Biotech (da 39 milioni nel 2019 a 108 milioni nel 2020, con 21 round). Di fatto, questi top 3 macro-settori pesano per più del 55% sugli investimenti in startup totali nel 2020.

Sia per Healthcare & Biotech che per Digital, i picchi non si riferiscono a un singolo round di ammontare elevato, ma piuttosto a un generale aumento sia in termini di numero che in termini di raccolto. Ad esempio, Everli, Milkman e Cortilia (Digital) con round rispettivamente da 11 milioni, 24 milioni e 34 milioni, o 5 round sopra i 12 milioni nel macro-settore Healthcare & Biotech.

In termini di grandezza di deal, il 2020 si conferma un anno di discontinuità per gli investimenti in startup del settore Life Sciences (80 milioni), Mobile (56 milioni), HealthTech (50 milioni) e FoodTech (61 milioni) che hanno saputo raccogliere ingenti capitali, fornendo un’indicazione di quali sono stati i winners nell’anno caratterizzato dall’impatto del Covid-19.

I trend per numero di deal

Analizzando invece i trend per numero di deal per settore, Cross Border Growth Capital ha notato che il macro settore con maggior numero di deal, 39, è quello DeepTech, AI, IoT e Industry 4.0. Tra l’altro, è il settore che dal 2017 al 2020 risulta il principale per il numero di investimenti effettuati, seguito da Digital, E-commerce e Marketplace (29 deal). In evidenza anche un trend in crescita per Healthcare e BioTech, passato da 8 deal del 2017 a 21 nel 2020, ed EduTech, Phototech e Travel, da 9 a 14 deal negli ultimi 4 anni.

In dettaglio, sempre considerando il numero di deal, negli ultimi 4 anni le startup di E-commerce e TMT – Technology, Media and Telecoms sono state tra i verticali oggetto di fundraising più frequenti, anche se in calo negli ultimi anni: la prima è infatti passata da 32 deal del 2017 a 25 del 2020, la seconda da 33 a 13. Emergono inoltre i verticali SaaS, che nel 2017 registrava 10 deal e nel 2020 invece sale a 18, e AI & Machine Learning, che passa dagli 8 del 2019 ai 14 del 2020.

L’impatto del Covid-19 si è visto soprattutto sul verticale Travel, con un solo round nel 2020 a differenza di una media di 3 nel triennio precedente, e su investimenti in startup del Mobility Tech, con 7 round nel 2019 ma solo 2 nel 2020.

Chi investe di più

CDP Venture Capital è l’investitore più attivo in Italia, seguito da Italian Angels for Growth e LIFTT, nuovo investitore specializzato in Tech Transfer con sede a Torino. Nella classifica dei più attivi si annoverano anche il Club Degli Investitori e i fondi di VC 360 Capital Partners, Vertis, P101, United Ventures e Primomiglio.

I top deal del 2020 e le exit

È di Satispay (banking) con un round Serie C da 68 milioni il top deal del 2020, seguito dai 45 milioni di Aidexa (Fintech), i 34 milioni di Cortilia (Digital), i 28 milioni di Enthera (Biotech) e i 25 di Milkman (Logistics). Per quanto riguarda le exit, le tre operazioni più rilevanti del 2020 fanno capo a Sos Tariffe, Tannico e Tate, acquisite rispettivamente da MutuiOnline, Campari ed Eni per 30 milioni (exit al 100%), 23,4 milioni (exit al 49%) e per una cifra non dichiarata (exit al 20%).

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